Il Codice della crisi dâimpresa e dellâinsolvenza (CCII) ha messo alla luce non solo un nuovo modo di fare #impresa, attribuendo alla pianificazione e alla struttura organizzativa rilevante importanza, ma anche un nuovo sistema di percepire e prevenire la #crisi dâimpresa.
In questo post e nei prossimi cercheremo di dare risposta alle piĂš importanti questioni che il nuovo Codice pone.
đ Cosa cambia per le imprese che entrano in crisi?
Lo spirito della nuova #normativa è quello di diminuire al massimo il danno di un possibile stato di crisi, prevedendo lo stato di difficoltĂ attraverso un approccio forward looking (ovvero prospettico, rivolto al futuro). Il tutto con lâobiettivo di #salvaguardare i creditori della societĂ tramite un utilizzo rafforzato e primario di procedure di ristrutturazione e concordatarie, prima che intervenga la liquidazione giudiziaria considerata come lâextrema ratio. Una delle procedure che infatti ha subito maggiori cambiamenti è proprio il concordato preventivo che muta significativamente.
đ Ma è possibile attivarsi per prevenire la crisi e rilevarla tempestivamente?
Lâart. 3 del nuovo Codice della crisi dâimpresa e dellâinsolvenza, intitolato âAdeguatezza delle misure e degli assetti in funzione della rilevazione tempestiva della crisi dâimpresaâ, stabilisce espressamente quali misure lâ#imprenditore deve adottare per prevenire uno stato di crisi.
Lâimprenditore individuale deve adottare misure idonee a rilevare tempestivamente lo stato di crisi e assumere senza indugio le iniziative necessarie a farvi fronte.
Lâimprenditore collettivo, invece, deve istituire un assetto organizzativo, amministrativo e contabile adeguato ai sensi dellâart. 2086 del Codice civile, ai fini della tempestiva rilevazione dello stato di crisi.
PerchĂŠ questa differenziazione? Certo per la maggior importanza in termini di impatto sul Sistema Paese dellâimpresa, ma anche in ragione del dettaglio con cui sono descritti gli adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili che sono oggetto di regolamentazione da parte del CNDCEC (Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili).
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